Sabato 10 settembre 2011 alle 17, nella sala Conferenza del Museo Archeologico di “Teanum Sidicinum” a Teano, l’associazione “Erchemperto” presenterà il nuovo mensile stampato in fascicoli A5, della serie “i quaderni del Sidicino”, con conferenza del prof. Angelo Nicosia,Epigrafista medievale, che darà un saggio di ciò che è l’arte longobarda. Il manuale, che intitola “Produzione plastica in Teano longobarda tra il VII e il IX secolo”, è centrato sullo studio di dieci lastre calcaree di età longobarda, effettuato dall’archeologa Carmen Autieri, sempre attenta alla valutazione di ciò che poteva essere stato l’impiego e dunque la funzione originaria delle opere, considerando lo studio dei caratteri stilistico-formali e tecnico delle stesse. Fotografie in bianco e nero mostrano ogni reperto esaminato preceduto da una breve e semplice descrizione.L’architettura longobarda è costituita dall’insieme delle opere architettoniche realizzate in Italia durante il regno dei Longobardi (568-774), con residuale permanenza nell’Italia meridionale fino al X-XI secolo, chiamata Langobardia Minor, e commissionate dai re e dai duchi longobardi. L’attività architettonica sviluppata in Langobardia Maior è andata in gran parte perduta, per lo più a causa di successive ricostruzioni degli edifici sacri e profani eretti tra il VII e l’VIII secolo. Molte di queste architetture sono nel casertano, come l’anfiteatro Campano, l’Arco Adriano ed il Mitreo, così come tante strutture architettoniche, artistiche e culturali che testimoniano il passaggio di un popolo altamente creativo. Tali opere nel casertano restano abbandonate poiché non si fa una vera e propria campagna di sensibilizzazione di tale cultura, cosa per la quale, la dott.ssa Autieri si è invece sempre battuta. “Fare una campagna di sensibilizzazione per far conoscere la nostra cultura, ai fini della conoscenza ma soprattutto, a fini turistici – replica la dott.ssa Autieri – questo è anche lo scopo per il quale è nato l’opuscolo che andiamo a presentare. Le opere meritano di essere conosciute non solo dai popoli di altri paese, ma anche e soprattutto dallo stesso popolo campano. C’è l’esigenza di mettere in risalto tali capolavori affinchè la nostra cultura non venga dimenticata e soprattutto, richiamare i numerosi turisti innamorati di tali bellezze artistiche. “Ringrazio il presidente dell’associazione “Erchemperto”, in primis il presidente Pasquale Giorgio, che mi ha permesso di realizzato questo opuscoletto – termina la dott. Autieri – frutto di un lavoro e studio decennale ad opera di una equipe di studiosi dell’arte longobarda. Ringrazio tutti quanti hanno reso possibile la stesura di questo libro”.
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